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NPLD Network to promote linguistic diversity

Dal primo Luglio 2014 il Consiglio regionale della Regione Friuli-Venezia Giulia è entrato ufficialmente a far parte del Network to promote linguistic diversity – NPLD. Si tratta di una piattaforma operativa cofinanziata dalla Commissione Europea e creata per sostenere, tutelare e promuovere le lingue minoritarie e regionali di tutta Europa mediante lo scambio di buone pratiche e informazioni tra gli esperti del settore.

La Rete per la promozione della diversità linguistica, dall’inglese Network to Promote Linguistic Diversity (NPLD), è una rete paneuropea attiva nel settore della politica e della pianificazione linguistica che gode di alta considerazione da parte di istituzioni europee quali la Commissione Europea, il Parlamento Europeo e il Consiglio d’Europa.

Realizzata grazie al sostegno della Commissione europea, è costituita da diversi organismi statali e regionali, tra i quali università, associazioni e ONG operanti nel settore del multilinguismo e della pianificazione delle Lingue costituzionali, regionali e dei piccoli Stati (CRSS – Constitutional, Regional and Small-State Languages).

L’obiettivo primario di NPLD è quello di aumentare la consapevolezza a livello europeo circa l’importanza della diversità linguistica, valorizzandola come opportunità e strumento chiave per lo sviluppo personale, sociale ed economico dell’Europa e dei suoi cittadini, oltre a quello di favorire il dialogo interculturale tra gli europei.

La Rete mira inoltre a facilitare la condivisione di buone pratiche tra politici, esperti e ricercatori del settore, in più rende possibile l’organizzazione di gruppi di lavoro al fine di definire azioni politiche, progetti congiunti e partnership solide tra i membri che la compongono.

All’ARLeF è stato assegnato il ruolo operativo di gestione, organizzazione e supporto alla Regione Friuli-Venezia Giulia nelle attività del Network.

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  • OBIETTIVI E PRINCIPI FONDAMENTALI
    • Scambiare buone pratiche e esperienze in materia di politiche sulla diversità linguistica a tutti i livelli di governance; fornire consulenze per lo sviluppo di piani strategici per l’uso della lingua; svolgere promozione dell’apprendimento, della collaborazione e delle partnership nell’ambito della diversità linguistica; ricercare maggiore riconoscimento internazionale in merito all’importanza dei contributi per promuovere la diversità linguistica che provengono dai membri titolari e associati.
    • Rappresentare la voce delle comunità linguistiche che costituiscono il Network e che vivono in una situazione di debolezza al punto che la loro stessa rigenerazione ne è minacciata, o ostacolata dallo stato/stati in cui esse sono presenti. Tale attività si svolgerà a livello nazionale, regionale ed europeo sotto la supervisione e la guida dei rispettivi governi che compongono il comitato direttivo di NPLD.
    • Mirare a fornire direttamente input e a persuadere il Consiglio dell’Unione europea, organo decisionale dell’UE. NPLD contribuisce collettivamente a consulenze condotte dall’Unione europea su questioni relative alla politica linguistica e alla diversità linguistica, fornendo comunicazioni scritte in merito a ciò che viene richiesto.
    • Monitorare tutti i successivi meccanismi di finanziamento e la legislazione rilevante proposta per lo sviluppo delle lingue regionali e minoritarie.
    • Svolgere un’azione di consulenza per le istituzioni dell’Unione Europea, per le ONG, per gli Stati membri e i governi autonomi su tutti gli aspetti inerenti alla politica linguistica, alla promozione della lingua e al suo sviluppo.
    • Esercitare, per quanto possibile e in linea con gli obiettivi politici dei membri, seguendo il principio comunitario di solidarietà, un’influenza politica in nome delle CRSS e delle lingue regionali e minoritarie, al fine di garantire la parità linguistica e il rispetto per le lingue dei suoi membri, assicurando che queste vivano nelle migliori condizioni per potersi espandere. Vengono rappresentate tutte le CRSS e le lingue regionali e minoritarie al fine di sviluppare in maniera significativa la diversità linguistica, con particolare riguardo a quelle in via di estinzione o che si presentano in condizioni che potrebbero comprometterle o che ne possa essere ostacolato lo sviluppo.
    • Richiedere un finanziamento a favore delle CRSS e dello sviluppo delle lingue regionali e minoritarie a livello europeo e degli Stati membri.
  • L’NPLD IN PRATICA

    I principali settori in cui sono impegnati i membri dell’NPLD sono i seguenti:

    • Richiedere i fondi dell’Unione europea per progetti linguistici congiunti. Una volta approvati i progetti, viene individuato il ruolo di project manager assieme ad un membro responsabile di NPDL. Il lavoro è suddiviso tra i partner NPLD, individuando tra questi i project manager impegnati nella ricerca e nella sperimentazione. Al momento le aree tematiche considerate sono: la motivazione all’apprendimento, la fase prescolastica, i media, ICT, la salute, i giovani.
    • Fare lobby all’interno dell’Unione Europea; mantenere le questioni linguistiche regionali e minoritarie all’ordine del giorno in Parlamento europeo, in Commissione e in Consiglio europeo, includendo materie quali uguaglianza linguistica e diritti.
    • Monitorare tutte le proposte e la normativa europea di pertinenza, per rilevare i possibili benefici per i membri dell’NPLD.
    • Aggiornare le istituzioni europee in merito alle politiche linguistiche riguardanti le lingue regionali e minoritarie.
    • Condividere le buone pratiche riguardanti l’ambito dei progetti linguistici, organizzando eventi e gruppi di lavoro per supportare la creazione di progetti linguistici congiunti tra i membri.

Le lingue dell’NPLD

Le lingue che costituiscono l’NPLD sono molteplici e comprendono le lingue ufficiali dell’Unione europea, quali estone, irlandese, svedese o finlandese, le lingue con status ufficiale nei loro territori come basco, catalano, galiziano, gallese, frisone, e altre comunità linguistiche prive di riconoscimento ufficiale, come bretone, corso, occitano, cornish o sami.
NPLD coinvolge tutte le lingue costituzionali, regionali, di minoranza e le lingue presenti in territori limitati, nonché istituzioni, enti pubblici, associazioni, università e organizzazioni della società civile che operano nel settore della diversità linguistica e del multilinguismo in Europa.

  • BASCO – Euskera/Euskara
    Localizzazione: parlata nei territori contigui situati su entrambi i lati della parte occidentale dei Pirenei, in Spagna e in Francia. In Spagna è parlata nella Comunità Autonoma Basca e nella regione della Navarra; in Francia è parlata nel dipartimento dei Pirenei Atlantici (ex province di Labourd, Bassa Navarra e Soule, nelle valli del Bearne, al confine con Soule).
    Numero di parlanti: 900.000 (rilevazione sociolinguistica del 2011).
    Stato giuridico: co-ufficialità con lo spagnolo nella Comunità Autonoma Basca; nessun riconoscimento ufficiale in Francia; co-ufficialità con lo spagnolo nel territorio del Nord.
    Descrizione: lingua non indoeuropea, ad oggi non appartiene a nessuna delle classificazioni linguistiche esistenti; attualmente è attivo un progetto di standardizzazione della lingua basca, basata sul dialetto Gipuzkoa-Navarrese e su varianti di altri dialetti.
  • BRETONE – Brezhoneg
    Localizzazione: Nord-Ovest della Francia(Bretagna).
    Numero di parlanti: circa 200.000
    Stato giuridico: tutela generica in Francia
    Descrizione: tra le lingue celtiche moderne, il bretone risulta essere l’unica parlata nell’Europa continentale. Attualmente il numero delle scuole bilingue è molto alto e la richiesta di insegnamento della lingua bretone è in costante aumento.
  • CATALANO – Català
    Localizzazione: parlato in quattro regioni in Spagna (Catalogna, Comunità Valenziana, Isole Baleari, Aragona orientale) e nella zona nord-orientale della Comunità autonoma di Murcia. Parlato in Francia nella regione di Perpignan, Principato di Andorra e in Italia ad Alghero in Sardegna.
    Numero di parlanti: circa 10.000.000
    Stato giuridico: lingua ufficiale nel Principato di Andorra; co-ufficiale assieme allo spagnolo in Catalogna, Valencia, Isole Baleari; legalmente riconosciuto ad Alghero; tutela generica nel sud della Catalogna e Aragona orientale. Non riconosciuto nel nord – est di Murcia.
    Descrizione: lingua romanza che si differenzia nel corso dei secoli X e XI; nel XII inizia ad apparire anche in forma scritta in documenti scientifici, filosofici, finanziari, religiosi, giuridici, letterarie storici. Esistono diverse varianti dovute allo sviluppo autonomo che ha avuto nel corso degli ultimi secoli, andando ad influenzare diverse lingue regionali e dialetti italiani. Essa è a sua volta influenzata dalla lingua italiana.
  • CORNICO – Kernewek
    Localizzazione: parlata in Cornovaglia, nel sud –ovest del Regno Unito.
    Stato giuridico: riconosciuta in Cornovaglia
    Numero parlanti: 1.000
    Descrizione: elemento importante della coscienza nazionale della Cornovaglia anche se ad oggi non possiede alcun riconoscimento ufficiale e vive in una situazione precaria. In un ambiente completamente anglicizzato, viene parlata da una minoranza della popolazione principalmente in situazioni di vita quotidiana.
  • CORSO – Corsican
    Localizzazione: Isola della Corsica
    Numero parlanti: tra 125.000 e 170.000
    Stato giuridico: lingua ufficiale
    Descrizione: dall’XI secolo la Corsica viene annessa ai territori italiani provocando profonde modifiche linguistiche: il dialetto autoctono viene sostituito da una variante della lingua italiana su base toscana. Dal XIX secolo l’italiano entra in crisi nel territorio mentre il francese si diffonde nell’isola, allo stesso tempo la lingua corsa inizia a diffondersi.
    L’ultima indagine sociolinguistica sulla conoscenza e l’uso del corso (risalente all’aprile 2013) indica una lenta ma costante crescita della lingua.
  • ESTONE – Eesti
    Localizzazione: Estonia, Russia, Nord della Lettonia.
    Numero di parlanti: 945.000 in Estonia, tra 26.000 e 56.000 in Russia, 3.300 in Lettonia del Nord.
    Stato giuridico: lingua ufficiale in Estonia; tutela giuridica in Russia e Lettonia, lingua ufficiale dell’Unione europea.
    Descrizione: caratterizzata da due sottogruppi dialettali, tra i quali le differenze sono notevoli così da essere considerate due lingue separate. Il dialetto dominante è il Voru.
  • FINLANDESE – Suomea/Suomi
    Localizzazione: Finlandia, nord–est della Svezia,nord–ovest della Russia, Norvegia settentrionale, nord dell’Estonia.
    Numero dei parlanti: tra 4.850.000 e 4.890.000,4.800.000 in Finlandia, 20.000-50.000 nel nord – est della Svezia, 23.000 in Russia, 2.000-12.000 in Norvegia settentrionale, 5.000 nel nord dell’Estonia.
    Stato giuridico: lingua ufficiale in Finlandia, legalmente riconosciuta in Svezia, Norvegia e Repubblica della Carelia (Federazione Russa), tutela non specifica nel resto della Federazione Russa e in Estonia, lingua ufficiale dell’Unione europea.
    Descrizione: la forma standard della lingua si basa sulle forme parlate utilizzate nel sud-ovest del paese. A seguito della conquista russa della Finlandia, nel 1809, il finlandese si rafforza diventandola lingua parlata dalla maggioranza della popolazione.
  • FRISIA – Frisone
    Localizzazione: lingua parlata nel nord dei Paesi Bassi (Friesland) e della Germania nord-occidentale (distretti della Frisia settentrionale, Pinnenberg e Cloppenburg).
    Numero di parlanti: da 340.000 a 472.000
    Stato giuridico: co-ufficialità assieme all’olandese nella provincia della Frisia, legalmente riconosciuta ma non ufficiale in Germania.
    Descrizione: parlata in tre aree distinte corrispondenti a ognuno dei grandi sottogruppi dialettali, quello occidentale,quello orientale e quello settentrionale. Questi dialetti presentano forti differenze tra loro dovute al susseguirsi di eventi storici che hanno contribuito all’attuale discontinuità del dominio linguistico frisone.
  • GALIZIANO – Galego
    Localizzazione: Comunità autonoma di Galizia, zone occidentali delle Asturie, León e Zamora; altre Comunità di lingua galiziana sono presenti in città come Barcellona, Zurigo, Montevideo, Buenos Aires.
    Numero di parlanti: 2,7 milioni di abitanti
    Stato giuridico: lingua ufficiale
    Descrizione: lingua appartenente al gruppo delle lingue romanze; il galiziano viene utilizzato in ogni tipo di situazione comunicativa, forte del contesto favorevole in cui vive grazie all’aumento dell’uso della lingua nella vita pubblica e al riconoscimento dello status di ufficialità.
  • IRLANDESE – Gaeilge
    Localizzazione: parte occidentale e meridionale della Repubblica d’Irlanda e nel Regno Unito (Irlanda del Nord).
    Numero di parlanti: circa 560.000
    Stato giuridico: lingua ufficiale nella Repubblica d’Irlanda, lingua legalmente riconosciuta in Irlanda del Nord, lingua ufficiale dell’Unione europea.
    Descrizione: lo sviluppo della lingua è riconducibile a tre periodi: antico gaelico irlandese (600-900), medio gaelico irlandese (900-1200), moderno gaelico irlandese (dal 1200).
    Attualmente, le persone la cui prima lingua è il gaelico irlandese vivono in piccole zone isolate della costa occidentale, in particolare nella contea di Gaillimh.
    Nel 2010, il governo irlandese ha adottato una strategia linguistica, 20-Year Strategy for the Irish Language, il cui obiettivo principale è aumentare su base incrementale l’uso e la conoscenza dell’irlandese come lingua comunitaria. Nello specifico, l’obiettivo del governo è quello di garantire che il maggior numero possibile di cittadini sia bilingue.
  • CARELIANO – Karjala
    Localizzazione: Russia nord occidentale,principalmente nella Repubblica di Carelia e nei territori di Tver e San Pietroburgo.
    Numero di parlanti: da 62.500 a 118.000
    Stato giuridico: lingua riconosciuta nella Repubblica di Carelia (Federazione Russa), gode di tutela generica nella restante Federazione.
    Descrizione: lingua costituita da quattro dialetti distinti, lingua carelica, Livvi, Iudic e Ingrian. Nonostante le loro somiglianze e le origini storiche comuni dei parlanti, spesso si ritiene che questi dialetti costituiscano linguaggi separati.
  • LITUANO – Lietuvių kalba
    Localizzazione: lingua parlata in Lituania, Russia europea, Lettonia meridionale, Polonia del nord, Bielorussia nord-occidentale,Estonia.
    Numero di parlanti: 3.120.000, di cui 3.000.000 in Lituania, 43.000–67.000 nella Russia europea, 35.000 in Lettonia meridionale, 6.000 nel nord-est della Polonia, 10.000 nel nord-ovest della Bielorussia, 2.200 in Estonia.
    Stato giuridico: lingua ufficiale in Lituania, legalmente riconosciuta in Polonia, tutela generica nella Federazione Russa, in Lettonia e Estonia, nessun riconoscimento in Bielorussia.
    Descrizione: costituita da due sottogruppi dialettali distinti, il Basso lituano e l’Alto lituano sul quale si basa l’attuale forma standard della lingua. La sua ufficialità nasce nel periodo di indipendenza della Lituania (1918-1940), consolidando il suo uso in tutti i settori; con la seconda guerra mondiale e l’annessione da parte dell’Unione Sovietica, giunge a termine questo periodo di crescita per la lingua.
  • OCCITANO – Aranese/Llenga d’Oc
    Localizzazione: parlato nella Catalogna nord-occidentale (Val d’Aran), in Francia meridionale e nord-occidentale, in Italia meridionale e nelle valli alpine occidentali del Piemonte e nella città di Guardia Piemontese, a Monaco.
    Numero di parlanti: tra 1.000.000 e 3.000.000;4.700 nella Catalogna nord-occidentale, tra 1.000.000 e 2.800.000 nel Sud della Francia, tra 50.000 e 100.000 in Italia meridionale e nord-occidentale, 4.500 a Monaco.
    Stato giuridico: lingua ufficiale in Catalogna, legalmente riconosciuta in Italia, tutela giuridica in Francia, nessun riconoscimento normativo a Monaco.
    Descrizione: nel basso Medioevo era lingua amministrativa e culturale dell’Occitania, dal XIII secolo la Francia mantiene il controllo su quasi tutto il paese, dando inizio a un processo di francesizzazione culturale e linguistica.

    Utilizzata nel sistema amministrativo ed educativo.
  • SAMI – Sámi, Saam, Samic, Lapp
    Localizzazione: parlato in Norvegia settentrionale e centrale, in Svezia settentrionale e centrale, Finlandia settentrionale, Russia nord-occidentale (Oblast’ di Murmansk).
    Numero di parlanti: da 19.000 a 54.000; 10.000-40.000 in Norvegia settentrionale e centrale, da 5.000 a 10.000 in Svezia settentrionale e centrale, 3.000 in Finlandia settentrionale, 1.000 in Russia nord-occidentale.
    Stato giuridico: ufficiale in Norvegia, legalmente riconosciuto in Finlandia, Svezia e nell’Oblast’ di Murmansk, tutela giuridica nel resto della Federazione russa.
    Descrizione: costituito da due grandi sottogruppi dialettali, Sami orientale e Sami occidentale. Ad oggi la variante più diffusa è quella basata sul Sami del Nord, dunque quello parlato in Norvegia, Svezia e Finlandia.
  • SVEDESE – Svenska
    Localizzazione: parlato in Svezia e in Finlandia, piccola minoranza presente nel nord-ovest dell’Estonia.
    Numero di parlanti: 5,4% della popolazione in Finlandia, 1.000 nel nord-ovest dell’Estonia, comunità migranti negli Stati Uniti (circa 76.000) e Canada (circa 17.000).
    Stato giuridico: In Svezia è la lingua ufficiale, con cinque altre lingue minoritarie riconosciute parlate nel paese: Finlandese, Meänkieli, Sami, Romani e Yiddish. In Finlandia, il finlandese e lo svedese sono entrambe lingue nazionali ufficiali, ciò rende il paese totalmente bilingue. In Estonia, dal 2007, la minoranza svedese ha una amministrazione culturale propria, guidata dal Consiglio Culturale eletto (facente parte del Ministero della Cultura).
    Descrizione: Grazie alla registrazione ufficiale della lingua madre in Finlandia, abbiamo i numeri esatti dei parlanti finlandese e svedese, così come di coloro che parlano altre lingue. Le famiglie bilingui mostrano un crescente interesse per la lingua svedese. Questo emerge sia dal modo in cui i genitori registrano i loro figli in base alla lingua, sia dal numero elevato di alunni iscritti nelle scuole svedesi. Oggi, circa i due terzi dei bambini nati in famiglie bilingui (con un genitore finlandese e l’altro svedese) sono ufficialmente registrati come parlanti svedese e un numero ancora maggiore di loro è iscritto nelle scuole svedesi.
    I diritti linguistici sono garantiti dalla Costituzione, mentre il Language Act (2003) definisce i diritti linguistici in ambito legale e giuridico. Si sono registrate però alcune difficoltà nella messa in pratica della normativa, pertanto, a fine 2011, il governo ha costituito un gruppo di lavoro ufficiale, guidato dal Primo Ministro, per definire una “Strategia per le due Lingue Nazionali”, con raccomandazioni riguardanti i diversi settori dell’amministrazione e della vita pubblica. La Strategia è stata pubblicata nel dicembre 2012, resta da vedere se porterà ad un miglioramento nell’attuazione delle disposizioni di politica linguistica.
  • GALLESE – Cymraeg
    Localizzazione: sud-ovest del Regno Unito (Galles)
    Numero di parlanti: 510.000-600.000
    Stato giuridico: legalmente riconosciuto
    Descrizione: caratterizzato da due gruppi dialettali, quello del Nord e quello del Sud del Galles. Attualmente il numero dei parlanti si è stabilizzato e, a differenza del passato, sono le giovani generazioni che parlano maggiormente la lingua, in questo modo il gallese risulta essere la lingua più attiva tra le lingue celtiche.

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