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I mezzi di comunicazione rappresentano uno strumento fondamentale per la promozione e lo sviluppo delle lingue di minoranza.

La presenza della lingua friulana negli organi di informazione, soprattutto nella forma scritta, è strategica per lo status e per la crescita della lingua stessa. Infatti, non solo permette di diffondere notizie ed informazioni, ma anche un messaggio legato al riconoscimento della lingua minorizzata come strumento valido in ogni situazione della vita quotidiana, quindi anche quello informativo. Inoltre, favorisce la diffusione dell’alfabetizzazione portando la lingua friulana fuori dal solo ambito del parlato.

Pertanto, se utilizzati bene, i mezzi di comunicazione diventano anche mezzi di alfabetizzazione, di qualificazione e coscientizzazione.

In Friuli, è la Legge regionale 29/2007 “Norme per la tutela, valorizzazione e promozione della lingua friulana” (articoli 20/23) ad occuparsi degli interventi nel campo dei mezzi di comunicazione, ovvero radio, televisione, stampa e altre produzioni (libri e pubblicazioni, anche in formato informatico o multimediale, e opere cinematografiche, teatrali e musicali), internet e nuove tecnologie che promuovono il friulano nelle loro attività e che la Regione spinge e sostiene da un punto di vista economico tramite l’Agenzia Regionale per la Lingua Friulana.

La Legge 29/2007, aggiuntasi alla Legge 15/1996, rispetto alla normativa esistente ha introdotto la previsione di un regolamento specifico per la disciplina delle attività contributive ma solo per radio e televisioni, lasciando all’Agenzia Regionale per la Lingua Friulana il compito di finanziare, tramite appositi bandi contributivi, altri progetti editoriali e di comunicazione.

  • La presenza del friulano nei mezzi di comunicazione, anche se negli anni è cresciuta grazie ad internet e si è affrancata abbastanza dalla visione folcloristica e tradizionale del Friuli, non è in grado di competere con la produzione in lingua italiana, anche perché questa presenza non è quotidiana e continua.

    L’inizio della stampa periodica in lingua friulana coincide con la nascita, nel 1883, del settimanaleFlorean dal Palazz”. Stampato tra il 1883 e il 1886, il giornale riuscì ad avere oltre 170 numeri per una tiratura di circa 10.000 copie. Tuttavia, per una forma più matura di giornalismo in friulano si deve attendere il 1946, quando Giuseppe Marchetti fonda “Patrie dal Friûl”. Giornale battagliero e dinamico, Patrie dal Friûl propugnava la costituzione del Friuli in Regione autonoma e il riconoscimento ufficiale della lingua friulana. Patrie dal Friûl uscì in maniera regolare fino al 1965. Intanto, nel ’63, era incominciata l’esperienza del periodico “Int furlane”, protrattasi sino al 1987.

    Degli anni successivi sono i mensili “La Patrie dal Friûl”, giornale di informazione, politica e cultura (nato nel 1978 e tuttora in distribuzione), “Ladins dal Friûl” (nato nel 1998 e pubblicato fino al 2016, anno in cui è mancato l’editore Renzo Balzan), e “INT” (sorto nel 2001 e passato sul web dal 2004 al 2009 come www.lenghe.net).

    Accanto ai periodici vengono pubblicati in lingua friulana una pagina e diverse rubriche fisse sul settimanale “La Vita Cattolica” che distribuisce anche, come supplemento ma non con un’uscita regolare, il giornalino per bambini “Alc&Cè” composto da fumetti, giochi e approfondimenti in friulano, utilizzato anche nelle scuole; la doppia pagina Maman! sul settimanale “Il Friuli”, con letture, curiosità e giochi per bimbi; una pagina periodica su “Udinese Magazine” a cura dell’Agenzia Regionale per la Lingua Friulana; una pagina, una volta al mese, su “Voce Isontina” a cura della Società Filologica Friulana, che ha curato anche la pagina mensile in lingua friulana sul quotidiano “Messaggero Veneto”, pubblicata fino a giugno 2017; articoli in lingua si trovano anche sul mensile gratuito “Il Paîs, che si può leggere anche online.

    Esistono anche altri periodici pubblicati, del tutto o in parte, in lingua friulana, per quanto non tutti con regolarità: riviste letterarie, scientifiche, di approfondimento su temi di attualità, pubblicazioni a cura di associazioni culturali. Alcune delle pubblicazioni nominate possono essere scaricate dal web.

    Molto più recente è l’uso del friulano nella radio e nella televisione. L’esordio del friulano in radio è degli anni ’60 con la rubrica Florean e Venturin, trasmessa su Radio Trieste. Per i primi notiziari e programmi di approfondimento si deve attendere, però, la seconda metà degli anni ’70, con il radiogiornale “La vôs dal Friûl” (Radio Effe) e la trasmissione “Friûl ch’al vîf” (Radio Effe e Radio Friuli). Nel 1980 nasce “Radio Onde furlane”, il primo mezzo di informazione radiofonica che inizia a trasmettere regolarmente in lingua friulana. Largo spazio alle trasmissioni in friulano è dato anche da Radio Spazio 103, nata nel 1993. Radio Onde Furlane e Radio Spazio 103 producono e trasmettono ogni giorno notiziari, rubriche e programmi di informazione, approfondimento e intrattenimento in lingua. Le due emittenti hanno garantito continuità e qualità di azioni, svolgendo anche un’attività sostitutiva del servizio pubblico (per esempio con i radiogiornali), e sono riuscite a proporre e sperimentare anche formati innovativi, come “Çurviei scjampâts”, una striscia settimanale su Radio Spazio 103, in diretta e aperta agli ascoltatori, dedicata ai temi della nuova emigrazione friulana con una prospettiva umoristica e riferimenti alla storia della Patria, pensata e condotta dal Teatro Incerto, e la presenza di Radio Onde Furlane sul territorio con le dirette di eventi sportivi e culturali. Diversi programmi radiofonici posso essere ascoltati anche in streaming e in podcast.

    Le prime trasmissioni televisive in friulano incominciano a cavallo fra gli anni ’70 e ’80, sull’emittente privata Telefriuli. Con l’entrata in vigore della legge regionale 15/96 sulla tutela della lingua friulana, la programmazione si estende ad altre emittenti locali e alla RAI, anche con trasmissioni innovative quali magazine, notiziari e cartoni animati. Programmi in lingua vengono prodotti e trasmessi da qualche televisione privata, ma senza sufficiente continuità. Fanno eccezione VideoTeleCarnia, televisione comunitaria che da molti anni trasmette diversi programmi in lingua sulla storia, le tradizioni, il territorio, la vita in Carnia – con contributi pubblici ridicoli – e TeleAltoBût che parla del territorio e della sua gente, soprattutto di quel che succede a Paluzza (dove ha sede) e nella vallata.

    Importante novità nell’offerta televisiva è Maman!, la prima trasmissione per bambini tutta in lingua friulana, finanziata e curata dall’ARLeF e realizzata da Telefriuli. La prima stagione di Maman! è andata in onda nel 2016 e da allora la trasmissione è diventata un appuntamento fisso dell’emittente: all’inizio di ogni anno scolastico incomincia una nuova serie di Maman! che va in onda a cadenza settimanale, con puntate di 20’ ciascuna. In ogni puntata, condotta da due eclettiche presentatrici, si alternano giochi, cartoni animati in lingua friulana, rubriche di approfondimento sulla cultura friulana, canzoni. Le puntate si possono rivedere anche sul sito internet dell’ARLeF.

    Ben più importante è la presenza degli audiovisivi in lingua friulana in rete, principalmente di carattere goliardico. Per quanto riguarda le produzioni indipendenti, il genere del documentario è il più frequentato. Si ricorda il docu-film “Missus”, le serie trasmesse dalla RAI Regionale del Friuli – Venezia Giulia “Int/Art”, “Xtreme tv” e i documentari “Suns Europe”. Per il genere della fiction, la serie “Friûl Revolution”.

    Il panorama dei mezzi di comunicazione su internet è in gran movimento, ma risulta negativo per la lingua friulana, quasi sempre assente nei siti dei mezzi di comunicazione che trasmettono o scrivono in friulano. Stessa logica anche nel caso in cui la testata abbia un proprio profilo sui social media. Stessa assenza, quasi totale, anche nella comunicazione dei siti pubblici degli enti regionali, a cominciare dai Comuni, i più vicini ai cittadini. Unica eccezione sono i siti di testate che producono contenuti completamente in lingua friulana, quali La Patrie dal Friûl, Radio Onde Furlane, friul.net, o di soggetti come la Società Filologica Friulana con il suo sito bilingue che presenta anche una sezione notizie, così come accade per l’Associazione Glesie Furlane.


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