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“Stralûs. 1985-2025 Arte in Friuli / Art in Friûl”

La mostra, fra gli eventi collaterali delle celebrazioni della Festa della Patria del Friuli, indaga il rapporto tra arte e territorio, attraverso le opere di 8 artisti.

E’ un viaggio attraverso l’arte friulana degli ultimi quarant’anni “Stralûs. 1985-2025 Arte in Friuli / Art in Friûl“: la mostra ospitata a Palazzo Ragazzoni, a Sacile, è frutto della collaborazione fra la Regione Friuli-Venezia Giulia, l’Università degli Studi di Udine, il Comune di Sacile e l’ARLeF. È realizzata in occasione della Festa della Patria del Friuli edizione 2025, con il contributo della L.R. 6/2015. Il vernissage, inaugurato il 4 aprile, resterà aperto fino all’11 maggio.

Si tratta di una iniziativa espositiva e editoriale, nuova nei contenuti e nella forma. Il progetto intende coniugare due temi solo apparentemente distanti tra loro, l’arte contemporanea e la lingua e l’identità friulane, manifestando come la cultura moderna del Friuli sappia dialogare con il mondo contribuendo a un mosaico identitario tramite la propria autenticità.

Curata da Magalì Cappellaro e Alberto Vidissoni dell’Università degli Studi di Udine, la collettiva indaga il rapporto tra arte e territorio, ponendo l’attenzione sui mutamenti, le riflessioni e le sperimentazioni che hanno caratterizzato la scena artistica degli ultimi quattro decenni. Uno sguardo d’insieme sulla ricchezza e la diversità dell’arte friulana, raccontato dalle opere di Bruno Aita, Mattia Montanari, Stefano Tubaro, Giorgio Valvassori, Nata, Ludovico Bomben, Walter Bortolossi e Claudio Mario Ferugliootto artisti testimoni di altrettanti linguaggi espressivi ed esponenti di due generazioni.

Un’occasione unica per riscoprire e celebrare l’arte della nostra terra, intrecciando passato e presente in un racconto visivo carico di emozioni, memoria e innovazione.

“Stralûs. 1985-2025 Arte in Friuli / Art in Friûl” si struttura in tre sezioni. Si parte da quella che i curatori hanno inteso come “l’origine” o “l’atto iniziale di un cammino ascendente”: a confronto i lavori di Nata (Codroipo, 1955) e Bruno Aita (Udine, 1954) le cui tavolozze sono fatte di toni scuri e terrosi, in un continuo rimando tra materia e gesto pittorico. Proseguendo, al primo piano di Palazzo Ragazzoni, i visitatori troveranno le opere di Stefano Tubaro (Codroipo, 1960), Walter Bortolossi (Basilea, 1961) e Giorgio Valvassori (Gorizia, 1947).
Tutti e tre conducono lo spettatore in un mondo fatto di incertezza, fra opere che cambiano al mutare dello sguardo dell’osservatore. Nella terza e ultima sezione troviamo invece un percorso di scomposizione della figura, con i lavori di Mattia Montanari (San Daniele del Friuli, 1991), Claudio Mario Feruglio (Udine, 1953) e Ludovico Bomben (Pordenone, 1982).

🕒La mostra sarà visitabile fino a domenica 11 maggio (ad esclusione delle festività del 20 e 25 aprile, 1 maggio), nelle giornate di:
– venerdì, dalle 15 alle 19
– e di sabato e domenica, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19
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