Par celebrare la Giornata Internazionale della Lingua Madre, nel 2018, è stata organizzata dall’ARLeF, a Udine, una serata dedicata alla lingua friulana e alla ricchezza delle sue varietà, col concerto di Franco Giordani.
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Il cantautore friulano ha presentato il suo ultimo lavoro Truòisparìs: un cd musicale con un progetto coraggioso e impegnativo che accompagna il pubblico attraverso un reticolo di “sentieri scomparsi” (è proprio questo, infatti, il significato del titolo) nel cuore della Valcellina, tra Andreis, Claut, Barcis, Erto e Casso e Cimolais, utilizzando le varietà linguistiche locali. Giordani ha messo in musica i testi di Federico Tavan, Giuseppe Malattia, Mauro Corona e Andrea Nicoli, raccontando il quotidiano di personaggi come Bepi Manarin, ma anche gli accadimenti tragici come quello del Vajont.
Tra le canzoni, anche una dedica a Revelli, splendido omaggio a Ruggero Grava, calciatore del Torino: una vicenda ricca di emozioni, una storia di emigrazione e di riscatto, conclusasi tragicamente nel momento più alto, il 4 maggio del ‘49 con la tragedia di Superga. Ad accompagnarlo i musicisti Massimo Gatti al mandolino, Icaro Gatti al contrabbasso ed Elvis Fior alla batteria.
La protagonista della serata è stata la lingua friulana con le sue molteplici varianti e sfaccettature, con l’obiettivo di offrire una serie di spunti di riflessione sulla ricchezza della marilenghe.
Come convivono varietà locale e lingua standard? In che modo una arricchisce l’altra? Cosa significa crescere con più lingue?
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Tra le riflessioni presentate prima del concerto, dopo quelle di Federica Angeli, carnica doc che lavora come operatrice linguistica professionale destreggiandosi senza problemi tra cjargnel e koinè, è arrivata sul palco la preziosa testimonianza del poeta e scrittore Maurizio Mattiuzza che, utilizzando con pari bravura il friulano accanto all’italiano e al dialetto della Valsugana, trasmessogli dalla madre, è divenuto una delle personalità più significative della letteratura friulana contemporanea, vincitore di importanti premi di poesia, come l’InediTo – Premio Colline di Torino, nel 2014, e Alda Merini nel 2017.